Un testo del quale non sono mai soddisfatto è la biografia nei profili social. Che si tratti della mia personale o di Mimulus, la fatica e l’insoddisfazione sono assicurati!
Ho smesso da un po’ di tempo di crucciarmi per come presento me stesso in questi testi brevi: per lo più seguo l’ispirazione del momento e tra un’illuminazione e l’altra, mi accontento. So che non va bene, ma è così.
Per Mimulus però, serve uno sforzo in più e avendo aperto pochi giorni fa il profilo Instagram MimulusCool, mi sono messo d’impegno e ho studiato.
Premessa
Mi sono sentito “obbligato” a fare qualche sforzo aggiuntivo per questa Biografia anche spinto dal nome che ho scelto per il canale: MimulusCool. Il significato letterale di Cool è “freddo”, “distaccato”, “indifferente” ma può essere usato anche per “simpatico” e “socievole”; nell’uso gergale viene usato sin dagli anni ’50 con il significato di “figo”, “di tendenza”, “giusto”.
Non mi potevo accontentare di una Biografia generica, ordinaria, descrittiva… senza emoji o qualcosa di particolare. Quindi, via alla ricerca di articoli, alle sbirciatine su altri profili, alle prove… e ho imparato parecchie cose interessanti.
Instagram è perfetto nei settori Food, Travel, Moda, Sport o per prodotti belli da vedere e che si comprerebbero anche con gli occhi: auto, moto e accessori, biciclette, penne e matite, arredo casa, cucina, giardino… Ma se un’agenzia di social media marketing come tante ce ne sono, o chi vende formazione come tanti altri, o servizi che non hanno una componente materiale, fisica, da poter guardare, toccare, annusare, gustare e confrontare con altri dello stesso genere, come usare questo canale? E, ancor prima, come descriversi? Quali elementi evidenziare per distinguersi o, almeno, essere interessanti, in poco spazio?
La Biografia, da questo punto di vista, è importantissima: hai pochi secondi per fare la prima, buona impressione. Secondo alcuni studi, sono solo due secondi, decisivi.
Il discorso va esteso anche al Nome e al Link, sotto la Biografia: dal punto di vista dell’utente che osserva il nostro profilo, dal nome dell’account alla prima fila di foto, le informazioni costituiscono un tutt’uno e, insieme, trasmettono un’immagine.
Il Nome
Poiché il campo si chiama Nome, siamo portati a scriverci… il nome: Mimulus. Logico, no? Sbirciando però, ho visto usare anche la professione o una sua componente, Social Media Author oppure uno o più hashtag, #TDV™ e una o più Emoji.
Il Link
La soluzione standard è inserire l’indirizzo del sito web per indirizzare il traffico sulla home. Se però serve richiamare una pagina interna che ha un indirizzo un po’ lungo, la soluzione migliore è accorciare la URL e, con un account gratuito su Bit.ly, modificare la seconda parte dell’URL, quella dopo il carattere “/”.
Questa soluzione è utile anche qualora si volesse tracciare il traffico che dal profilo Instagram arriva sul sito, home o pagina interna, mediante i parametri UTM.
Molto usata è la pratica di cambiare questo link quando si pubblica un aggiornamento che rimanda a una specifica pagina del sito web: il relativo indirizzo si mette sul profilo, visto che è l’unico Link funzionante su Instagram. C’è un inghippo: l’unico riferimento “corretto” è quello dell’ultimo aggiornamento che ha richiesto la modifica del Link!
La Biografia
Consultate decine e decine di biografie di account di tutti i generi, ho estrapolato alcuni elementi ricorrenti. Raramente ciascuno di essi viaggia in solitaria, solo nei profili meno accurati o in quelli che non hanno bisogno di aggiungere altro (ad esempio @nike con “Just do it”) ; più spesso si trovano integrati. Ci sono le biografie lunghe, non più dei 150 caratteri consentiti, e quelle brevissime; quelle costruite con parole chiave e quelle discorsive; quelle che catturano e altre che lasci perdere dopo mezzo secondo.
Chi siamo
È un elemento semplice, poco impegnativo e inattaccabile, a meno che si scriva il contrario di ciò che si è. Può mancare? Non credo, a meno che non siamo Il New York Times o Facebook o la già citata Nike. Porta con sé il rischio di scivolare nel già detto / letto / scritto, come ad esempio:
- “Agenzia di Social Media Marketing che lavora al fianco dei clienti con creatività portando innovazione…”
- “The leading italian digital marketing…”
- “Punto di riferimento della….”
Penso che questo stile debba essere lasciato da altre parti (se non addirittura nel cestino) e non portati su Instagram, anche se siamo davvero leader in qualcosa. Si potrebbero trovare altre strade, come:
- @pastiglieleone “Dal 1857 un arcobaleno di dolcezza.”
- @todoistofficial “Your favorite todo-list app 😊 “
Cosa facciamo
Dire di cosa ci occupiamo è corretto, a meno di non voler dichiarare pubblicamente “Traffichiamo in diamanti” (ci sarebbe anche l’emoji giusta!). Però mi piacerebbe un po’ più di creatività del semplice “Ci occupiamo della presenza online di Brand e Professionisti” (anche questa, lasciamola per il sito, o anche no).
Ci sono vari modi per dire Cosa facciamo, ad esempio descrivendo l’utilità per chi si serve dei nostri servizi:
- @buffer, per esempio, ha scelto di scrivere “Helping you manage social media marketing in one place with scheduling & analytics!“
- @linkedin “Connecting the world’s professionals to help make them more productive and successful.“
- @charitywater “We’re bringing clean and safe drinking water to people in need around the world.”
Altra possibilità è usare una successione di parole chiave separate da una virgola o altri caratteri: design, graphics, packaging… Semplice, corta, efficace.
Vision
Quando affermi lo scopo del tuo agire, ciò che orienta le attività e le scelte, sia strategiche che tattiche, come ad esempio:
- @facebook “Connecting the world”
- @airbnbstories “Life is a story worth sharing, and one you should never stop exploring.”
- @hfarm “We want to inspire your digital journey through our H-uman eyes.”
- @wired “WIRED is where tomorrow is realized.”
- @mashable “Mashable is for superfans. We’re not for the casually curious.”
- @wireditalia “Quality is our Business Plan”
Cosa trovi qui
Anche qui, scivolare nel banale è un attimo perché viene da scrivere: “Qui trovi foto su ciò che facciamo” oppure “Seguici per vedere dove andiamo”. Un po’ come si trova sui profili Twitter “Questo è l’account ufficiale di… Segui qui le notizie aggiornate….”.
E a proposito di @twitter (che tra l’altro sembra essere su Instagram solo dal 19 gennaio di quest’anno), mi piace lo stile che ha scelto: “See what’s happening and what people are talking about right now“. È il social del real-time e punta sul mostrare con immagini ciò di cui si parla in questo momento!
Oppure quando offri un assaggio dello stile o di un lato del tuo Essere-Brand, che poi dovrai mantenere nelle foto e nella loro caption. È una scelta interessante, che impone un certo modo di gestire l’account:
- @google “Google unfiltered—sometimes with filters.”
- @people_infinity_ “❅All Kind of people Pics.”
- @youngdigitals “No sushi, no cats, maybe sunsets.”
Call-To-Action
Quando il “Chi sei” è già chiaro e riconosciuto, si può occupare uno spazio rilevante con una Call-To-Action forte, che non sia il banalissimo “Seguici su Instagram per…”.
È la scelta fatta da:
- @trentinodavivere con una CTA emozionale “DISCOVER OUR LAND – SHARE YOUR EXPERIENCES.”
- @smexaminer con una CTA diretta “Join us at Social Media Marketing World! Click link…”
- @crukraceforlife con una CTA che unisce le due, emozionale e diretta, “This is beating cancer. Sign up for a 2017 Race for Life event right now.”
- @amnesty “Outrage is not enough. Join our #TakeAction campaign!”
- @balsamiqmockups “Show us your #balsamiq wireframes, and we’ll share them with our community!”
Tag di brand
Avendo un Hashtag di riferimento per gli aggiornamenti, o per coinvolgere la community, la Biografia è il luogo migliore per sponsorizzarlo:
- @pastiglieleone
- @trentinodavivere
- @ferrari
- @todoistofficial “📷 Show us how you use Todoist with #MyTodoist”
- @amnesty
Le emoji
Sono ormai sdoganate per un qualunque tipo di utilizzo, al punto che mi aspetterei di trovarle anche su LinkedIn, nel riepilogo o nella descrizione di esperienza lavorative. Hanno il pregio di rompere la noiosità delle biografie aziendali, ingessate e incravattate, soprattutto quando sono inaspettate; dovunque tendiamo a essere professionali, ad apparire persone serie, rispettabili e affidabili.
Se un paio di Emoji aiutano a rompere questa gabbia, si possono inserire, pur con criterio. Sbirciando, ho notato che il loro utilizzo è più diffuso tra i freelance (marketer e blogger) che non negli account Brand:
- all’inizio del testo, in genere molto breve, che sta tutto su una riga
- in mezzo al testo, quasi a dare maggiore evidenza al testo precedente o a sottolineare visivamente una delle parole usate
- alla fine del testo, a chiusura visiva, e soprattutto emotiva, del testo
- a caso, singole oppure a grappoli, per dare colore o ancore visive che richiamano in quel punto.
I font
La tastiera standard degli smartphone non consente di variare lo stile del font con il quale si scrive, né su Instagram, né in qualunque altro ambiente online. Esistono però app che permettono di aggiungere tastiere a quella standard.
Una di queste si chiama CoolFontsKey (“cool”… sarà un caso?); è molto semplice sia l’installazione della tastiera che la scelta del font “particolare” da usare.
Se variare il font è utile, il buon senso è d’obbligo: credo sia sufficiente un solo font aggiuntivo e non la carrellata di tutti i font possibili, a meno di non essere il produttore dell’app e di voler mostrare quanto sono belli i nostri font!
Bisogna prestare attenzione al fatto che, in alcuni font, ciascun carattere occupa in realtà due posizioni.
La formattazione del testo
Come nella descrizione di una foto o nella scrittura di un commento, anche nella Biografia non si può andare a capo: manca il tasto Invio nella tastiera, quindi il testo andrà a capo solo quando non sta più sulla riga.
Ciò è un po’ fastidioso perché porta ad avere muri di testo nei quali è difficile, se non impossibile, far emergere qualcosa.
Per andare a capo, si può procedere in questo modo:
- aprire l’editor Note
- scrivere il testo andando a capo quando serve
- inserire le emoji
- copiare tutto il testo
- tornare su Instagram e copiarlo nel campo Biografia
- salvare e controllare il risultato.
Ho rifatto questi passaggi più volte, prima di arrivare a un risultato soddisfacente.
Per centrare il testo nello spazio riservato alla Biografia, si può copiare lo spazio bianco tra i due asterischi e incollarlo all’inizio del testo che vuoi centrare *⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀*.
Gli spazi copiati e incollati in queso modo, vengono interpretati dell’editor Instagram come caratteri non visibili e non come spazi, i quali invece vengono eliminati durante il salvataggio.
Conclusioni
I testi brevi sono i più complessi: lo spazio è poco e il testo deve essere convincente. In poche parole occorre riuscire a:
- essere brevi
- andare al cuore della questione
- arrivare al cuore delle persone che la leggono
- essere memorabili, anche solo per un particolare
- esprimere se stessi.
È un lavoro delicato e impegnativo, ma sono convinto che se si trova la formula giusta, questa è di aiuto anche nella gestione dell’account, nella scelta delle immagini e nella scrittura delle loro caption.
Per ora, nel mio lavoro sulla Biografia, sono arrivato qui. Che ne pensi?
Buongiorno, interessante complimenti creativi
Grazie!