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Sedurre con i titoli

Secondo un vecchio adagio non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina. Effettivamente è così, perché un contenuto lungo centinaia e centinaia di pagine, ricco di colpi di scena e tanto altro, può sicuramente far ricredere il lettore e appassionarlo a prescindere da una copertina poco appealing.

Ma vale lo stesso per un blog post? Pare proprio di no.

Parola d’ordine: “rapire” il lettore

Se vogliamo attirare l’attenzione del lettore che passa in rassegna in maniera distratta e annoiata una pagina web o la homepage di una delle piattaforme social, infatti, occorre un titolo che interrompa il filo dei suoi pensieri o, come racconta Edna Buchanan (premio Pulitzer e cronista del Miami Harold), che “gli faccia rovesciare il caffè sulla camicia indossata di fresco mentre sfoglia il giornale del mattino”.

Sicuramente un’immagine eloquente, non trovi? Per riuscire in una simile impresa serve una gran tecnica e un’abilità non comune di cui io, personalmente, non ho ancora padronanza. Una cosa che però ho imparato a fare nell’ultimo periodo è scrivere il titolo dei miei post come atto conclusivo del processo di stesura, momento in cui ho cioè piena consapevolezza di quanto scritto. Soprattutto, ho imparato a sceglierlo tra un paio di titoli papabili a cui avevo pensato prima della revisione.

Consigli di stile

Tra i “consigli” su come scrivere sul web che ho letto di recente, c’è quello di inserire una domanda retorica nell’headline del nostro articolo – ovvero utilizzare la cosiddetta tecnica del questioning (che gli americani sono soliti chiamare Questions & Answers, intesa come l’arte di porre le domande per ottenere le risposte) –  che convinca il lettore a fare o pensare qualcosa, attivando così una connessione con lui.

Ad esempio, io mi sono servita di questo stratagemma nel mio post sulla lunghezza dei periodi. Te ne sei reso conto? O l’hai letto senza badarci (ammesso che tu l’abbia fatto)? 🙂

Beh, ad ogni modo alla base della forza del quesito sembra ci sia una ragione psicografica: il punto di domanda, infatti, forse per la sua somiglianza con un gancio – ? – pare sollevi il lettore dal torpore e dalla distrazione… eh quante cose si scoprono studiando!

Tipologie di titoli

Oltre al questioning (ad esempio, Quali sono i tool più efficaci per lo Storytelling?), tra quelle più comunemente usate, vi sono altre 4 tipologie di headline:

  • normale/generica (I tool più efficaci per lo Storytelling);
  • come fare a (Come rendere più efficace lo Storytelling);
  • numero (25 tool per fare Storytelling);
  • indirizzata al lettore (I tool che ti permettono di rendere più efficace lo Storytelling).

Io non ho ancora avuto modo di utilizzarle tutte, ma gli Analytics del blog Mimulus confermano quanto emerso da un recente studio, ovvero che i post i cui titoli contengono numeri risultano in assoluto quelli preferiti dagli utenti (uno dei nostri post che ha avuto maggiore copertura organica, è stato per l’appunto “25 tool per fare Storytelling”), e in particolare dalle donne. Sarà per il nostro senso pratico?

Optare per un titolo “generico” è forse la strada più tortuosa da percorrere, perché probabilmente un titolo siffatto sarà simile a quello di tanti altri post che trattano lo stesso argomento da noi scelto. Il nostro successo sarà quindi legato alla capacità di riuscire ad apparire unici nonostante tutto, e di instaurare un legame emozionale con la nostra audience.

La tipologia “come fare a” deve insinuare nel lettore la convinzione che approcciarsi a un determinato contenuto non può che dargli benefici, quindi occorre stare secondo me molto attenti a non creare inutili aspettative nell’utente, minando così la nostra credibilità.

Attenzione agli snippet

I titoli hanno un’importanza fondamentale anche se consideriamo i risultati presenti nelle pagine dei motori di ricerca. Per questo motivo, una cosa che mi assicuro sempre di fare e che ti consiglio vivamente, è “arricchire” il titolo dei tuoi post con gli snippet; così facendo Google (o altri motori di ricerca) può indicizzarne meglio i contenuti e darne maggiore rilevanza nei risultati di ricerca.

Concludo questo post condividendo con te un mio modesto e personalissimo punto di vista (pur essendo, come tengo spesso a precisare, una novellina): qualsiasi cosa tu voglia scrivere, mettila nero su bianco con la massima semplicità e cercando di arrivare al cuore del tuo pubblico. Se riesci a farlo a partire dal titolo, tanto meglio! 😉

 


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