10 anni fa, giorno più giorno meno, ho aperto il mio primo blog. Ho acquistato un dominio e uno spazio server, ho scaricato un CMS OpenSource, MovableType, e da bravo ex-programmatore ho fatto un po’ di grafica e via, il blog era online. Poi ho iniziato a scrivere.
Oggi le soluzioni per aprire un blog sono molte più di allora, gratuite o a basso costo, più o meno personalizzabili nella grafica e nelle funzioni, più o meno orientate al personal branding o a promuovere prodotti e servizi.
Il blog è uno degli strumenti più importanti per costruire la presenza online dei brand e sebbene sia preferibile, in generale, adottare soluzioni professionali, si può valutare di iniziare con soluzioni più semplici. In tanti casi, come per eventi one-shot, una soluzione gratuita può essere quella giusta!
Caratteristiche generali
Tutte le soluzioni ospitate su piattaforme online hanno alcune caratteristiche in comune, positive e negative, di cui è opportuno essere a conoscenza prima di fare una scelta.
Pro
- estrema semplicità di attivazione e d’uso
- disponibilità, in genere, di temi grafici gratuiti e di temi a pagamento
- costo di attivazione minimo – l’unico costo davvero utile è quello per mappare, se possibile, un proprio dominio al posto dell’indirizzo standard mioblog.XYZ.com.
Contro
- non si possono attivare plugin diversi da quelli già previsti dalla piattaforma
- non è possibile monitorare il traffico con Google Analytics; ciascuna piattaforma ha un suo ambiente di statistiche
- non è possibile personalizzare la grafica se non all’interno delle opzioni previste dal tema stesso.
Non tutte le soluzioni descritte di seguito vanno bene in qualunque contesto: alcune hanno peculiarità tali da renderle adatte solo in situazioni molto specifiche.
WordPress.com
WordPress è un CMS (Content Management System) che risale al 2003 e disponibile in due versioni, hosted (.com) e self-hosted (.org). Per usare la versione hosted (la seconda versione è descritta in fondo al post) devi registrare un account gratuito su wordpress.com, indicando il nome del blog, la mail, il nome utente e la password.
Confermata la mail di attivazione, atterri in un ambiente di gestione che ti permette di:
- scegliere il tema grafico
- creare le pagine necessarie per spiegare chi sei e come contattarti
- definire le categorie dei post
- scrivere i post.
Qui puoi anche acquistare altri servizi, tra cui la mappatura del dominio, funzionalità di ecommerce, temi grafici e tanto altro. Se e quando deciderai di passare alla versione self-hosted, quasi non ti accorgerai del cambiamento tanto i due ambienti di gestione si assomigliano!
Questa è la soluzione più completa e può essere adottata, ad esempio, per affiancare il sito web aziendale con un blog esterno con l’indirizzo in dominio.
Blogger
Uno dei primi ambienti di blogging (risale al 1999!), ancora oggi molto diffuso. È di proprietà di Google: se hai un account Google, il tuo blog su Blogger è già pronto, devi solo confermarne l’attivazione, come accade con il profilo Google Plus!
L’interfaccia di amministrazione è simile, nei tratti principali, a quella di WordPress.com.
Il principale vantaggio di questa soluzione è la totale integrazione con tutto il mondo Google, da Analytics, integrato, ad AdWords e soprattutto GooglePlus. Inutile parlare dell’indicizzazione dei post su Google Search, giusto?
Tumblr
Lanciato nel 2007, ha fatto per un po’ di tempo il terzo incomodo tra WordPress e Blogger poi è caduto un po’ in disuso; ora ha trovato uno suo spazio nel mondo dei creativi, della fotografia e degli amanti delle citazioni.
Per aprire un blog (o micro-blog, come si diceva un tempo) devi andare su Tumblr.com e registrarti con mail, nome utente e password.
In una certa misura, Tumblr può essere considerato a metà strada tra WordPress e Twitter. Infatti è soprattutto indicato per testi brevi, immagini e per tutto ciò che viene condiviso molto velocemente. Anche per questo motivo probabilmente è abbastanza popolato da micro-blog nel mondo dell’erotismo e del porno.
L’interfaccia di pubblicazione è ridotta ai minimi termini: tipo di contenuto, spazio per il contenuto e per i link, tag, tasto “pubblica”. Le funzioni di Segui, Like, Ricondividi consentono di creare attorno al singolo blog una community di altri blog su tematiche affini, in grado di favorire la propagazione del contenuto all’interno del network.
Puoi scegliere la grafica tra le tante disponibili gratuitamente oppure acquistarne una a pagamento; in entrambi i casi la puoi personalizzare molto, oltre a quanto già previsto dal tema grafico, ma devi avere padronanza di HTML e CSS.
Medium
Lanciato da Twitter nel 2012, è diventata in poco tempo una soluzione da considerare in tutti i casi in cui si abbia necessità di un ambiente di pubblicazione di contenuti senza tutta la sovrastruttura tipica del classico blog.
Anche in questo caso l’attivazione è banale: vai su Medium.com e ti registri con il tuo account Twitter o Facebook.
L’ambiente di pubblicazione è ridotto ai minimi termini; puoi fare solo due cose: scrivere un post (in Medium si chiama storia) e pubblicarlo. Il concetto di Categoria (argomento) del post, tipico del Blog, è stato tradotto in Pubblicazione: una Pubblicazione è una collezione di post sullo stesso argomento. Puoi creare tutte le Pubblicazioni che ti servono e puoi proporre un tuo post per essere inserito in una Pubblicazione di un altro autore.
L’ambiente di editing del post è stupendo, essenziale nello stile Medium, e semplicissimo da usare, con tutti i comandi Rich Editor inline: sposti il mouse sulla pagina e compaiono i pulsanti per inserire testo e foto, grassetto, titoli, allineamento della foto… Per contro le possibilità di personalizzazione grafica sono… nulle!
Quora
Non nasce come piattaforma di blog ma come ambiente di Question & Answers nel 2010 (in Italia dal 2012): viene definita da Wikipedia come “una rete sociale dedicata all’informazione“. In realtà consente di creare un proprio blog, pubblicare contenuti e classificarli tra le centinaia di argomenti sui quali le persone fanno domande e cercano risposte.
Inutile dire che le possibilità di personalizzazione grafiche sono del tutto assenti: il focus, come per Medium, è il contenuto e non l’abbellimento visuale. Sotto questo profilo, Quora è molto, molto più spartano di Medium, pur essendo stato lanciato poco più un anno prima, nel 2010.
Molto indicato per sostenere un proprio posizionamento come esperti di settore; l’uso più frequente di Quora è infatti: pubblicare una Domanda e darsi subito una Risposta. Con questa tecnica si possono pubblicare le domande frequenti degli utenti su qualunque argomento e fornire le risposte, qualificandosi come “conoscitori della materia”.
Non va considerata però come soluzione per il proprio blog personale, ma solo come opportunità per avere un blog secondario e affermare un proprio status di influencer!
Altre soluzioni
Le soluzioni per aprire un blog (o un sito) su una piattaforma online, gratuita o a basso costo, non sono finite qui. Eccone alcune altre:
Se le provi, mi fai sapere nei commenti che ne pensi?
WordPress.org
È la versione self-hosted di WordPress: vai su wordpress.org, scarichi il pacchetto in formato .zip e lo trasferisci su uno spazio server, crei il database e procedi all’attivazione di WordPress. Dopo aver eseguito queste operazioni, da un punto di vista tecnico il blog è già online con la grafica standard prevista nel pacchetto.
Terminata l’attivazione puoi:
- cambiare grafica acquistandone una in uno dei vari marketplace esistenti
- caricare i plugin utili, tra cui quello per l’ottimizzazione SEO e per i Social Share
- attivare Google Analytics e inserire il codice di monitoraggio
- creare le pagine necessarie per spiegare chi sei e come contattarti
- definire le categorie dei post
- iniziare a scrivere sugli argomenti che ti interessano.
Rispetto alla precedente versione hosted, i vantaggi sono: la totale flessibilità di personalizzazione grafica e funzionale, l’ampia disponibilità di plugin per soddisfare ogni tipo di esigenza e la gratuità della piattaforma (gli unici costi ricorrenti sono quelli per il rinnovo del dominio e del server).
L’unico reale svantaggio è che devi avere alcune conoscenze tecniche per fare tutto il lavoro oppure trovi qualcuno che lo faccia per te.
Conclusioni
Tutte le piattaforme qui descritte sono un ottimo modo per iniziare con un proprio blog; appena le esigenze crescono, soprattutto in termini di obiettivi professionali, molto probabilmente sarà necessario passare a soluzioni differenti, come ad esempio WordPress.org appena descritto.
Le soluzioni gratuite, o a bassissimo costo, sono utili soprattutto per iniziare affiancando il blog al sito aziendale, o per realizzare un blog di un evento o di un’iniziativa con limiti temporali definiti, oppure per un progetto di racconto personale per testi o immagini, non legato all’attività professionale.
In tutti gli altri casi è più proficuo affidarsi a professionisti e utilizzare soluzioni che assicurano maggiore flessibilità e possibilità di personalizzazione.